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2014-07-04

Quality Protein Intake Is Inversely Related With Abdominal Fat

Recentemente le proteine alimentari e in particolare la loro quantità nella dieta sono diventate oggetto di notevole interesse. Lo studio pubblicato  quest'anno sulla nota rivista scientifica "Nutrition and Metabolism" di Jeremy P. Loenneke e collaboratori, ha determinato la correlazione tra le quantità di proteine, carboidrati e grassi alimentari ingeriti, il numero di volte  durante la giornata, in cui viene raggiunta la soglia di  ~ 10 g di aminoacidi essenziali (EAA) in un singolo pasto, con la percentuale di grasso addominale (CAF).
Inoltre è stata valutata anche la qualità delle proteine ingerite. Il valore proteico è stato definito dal rapporto di aminoacidi essenziali per totale di proteine alimentari ingerite.

Cosa è emerso?
Il consumo di proteine di qualità nelle 24 ore e la quantità di volte in cui è stata raggiunta la soglia di ~ 10 g di aminoacidi essenziali al giorno è risultata inversamente proporzionale  alla percentuale di  grasso addominale. Nessuna correlazione è stata evidenziata  per carboidrati e grassi alimentari.
Si è quindi arrivati ad affermare che le forti correlazioni tra le variabili analizzate indicano che la qualità e la distribuzione delle proteine nella giornata possano svolgere un ruolo importante nella regolazione  della percentuale di grasso addominale, il quale, se in eccesso, costituisce un importante fattore di rischio per malattia e mortalità.

Attualmente le linee guida di riferimento (Dietary Reference Intakes) non contengono alcuna raccomandazione  particolare per quanto riguarda il tipo di proteine alimentari o su come queste debbano essere distribuite durante la giornata.
Studi hanno dimostrata che circa 10 g di aminoacidi essenziali(EAA), in un pasto,  stimola al massimo la sintesi proteica muscolare (MPS). [1] Un aumento dell'assunzione di EAA oltre questo livello soglia non sembra dar  luogo ad una ulteriore risposta anabolica. [2]

Gli studi hanno dimostrato che il consumo di proteine nella dieta al di sopra del DRI è  associato a cambiamenti positivi della composizione corporea [3]. I meccanismi  ipotizzati in tal senso  comprendono: il mantenimento o accrescimento della massa magra e / o aumento della termogenesi e della sazietà. 
[4] Uno studio prospettico di ben 5 anni, ha rilevato che l'assunzione di proteine è  inversamente correlato ai cambiamenti della circonferenza addominale. 
[5] Ricordiamo, come già detto in precedenti articoli, che la circonferenza vita è un marker   molto indicativo per l'obesità addominale, e che questo tipo di obesità è associata a un rischio elevato di  sviluppare diabete di tipo 2, malattia coronarica, ictus e un maggiore rischio di mortalità. 
In questo studio, che vi propongo, i ricercatori hanno provato a determinare la relazione tra la quantità e la qualità delle proteine consumate  in 24 ore, il numero di volte in cui viene raggiunta la soglia di ~ 10 g di EAA in un pasto, rispetto alla percentuale di grasso addominale. 

Ventisette uomini sani (n = 12) e donne (n = 15) (22 ± 3 anni;. 169.68 ± 8.20 cm; 71,7 ± 13,9  kg; 34,2 ± 10,4% CAF) hanno partecipato a questo studio. I soggetti hanno dichiarato il numero di minuti (min) settimanali in cui hanno praticato attività fisica aerobica (174 ± 244 min) e di resistenza (93 ± 106 min). L'assunzione di aminoacidi  essenziali è stato determinato dopo un record di  tre-giorni del cibo consumato, ricavandone il profilo aminoacidico.  Dei record alimentari è stata fata poi una media per dare una rappresentazione della qualità delle proteine, dei carboidrati  e dell'assunzione di grassi.
Per rilevare la composizione corporea è stata eseguita una DEXA (total body) e successivamente attraverso uno specifico programma di analisi si è riusciti ad evidenziare la regione addominale permettendo di determinare  la percentuale di grasso addominale.I lati verticali della zona furono la prosecuzione dei lati laterali della gabbia toracica. [6] Prima di soggetti di scansione DXA è stato chiesto di astenersi dal mangiare per 2-3 ore ed è stato chiesto di annullare  immediatamente prima della loro prova. Le femmine erano tenuti a completare un corso della prova banco all'inizio della gravidanza prima della sua partecipazione.

Attualmente, il DRI fa alcuna raccomandazione per quanto riguarda la qualità  di alimentari di proteine, o la distribuzione di detta proteina per tutto il giorno.

I dati di questo studio dimostrano che sia la qualità che la distribuzione delle proteine alimentari durante il giorno è importante.

Quello che mi preme sottolineare è che in base ai risultati di questo studio, la qualità e la distribuzione delle proteine sono di particolare importanza per coloro che stanno seguendo una dieta, poichè possono  trarre vantaggio dal consumo di una fonte di proteine di qualità superiore (ad esempio latte, uova, carne bovina), la quale ha un contenuto superiore di aminoacidi essenziali per grammo di proteine. 
Né l'assunzione di carboidrati, né  quella di grassi è stata associata con la percentuale di grasso addominale, a conferma dei dati presenti in letteratura, sottolineando l'importanza di un corretto apporto proteico.  [5]

Questo ed altri risultati, giustificano la necessità di ulteriori indagini sulla distribuzione e sulla qualità delle proteine, che sono entrambi attualmente non coperti dalla DRI (Dietary Reference Intakes).

BIBLIOGRAFIA
[1] Cuthbertson D, Smith K, Babraj J, Leese G, Waddell T, Atherton P, Wackerhage H, Taylor PM, Rennie MJ: Anabolic signaling deficits underlie amino acid resistance of wasting,  aging muscle.FASEB J 2005, 19:422–
[2] Symons TB, Sheffield-Moore M, Wolfe RR, Paddon-Jones D: A moderate serving of high-quality protein maximally stimulates skeletal muscle protein synthesis in young and elderly subjects.J Am Diet Assoc 2009, 109:1582–1586. 
[3] Layman DK: Dietary Guidelines should reflect new understandings about adult protein needs. Nutr Metab (Lond)2009, 6:12.
[4] Halton TL, Hu FB: The effets of high protein diets on thermogenesis, satiety and weight loss: A critical review. J Am Coll Nutr 2004, 23:373–385.  
[5] Halkjaer J, Tjonneland A, Thomsen BL, Overvad K, Sorensen TI: Intake of macronutrients as predictors of 5-y changes in waist circumference. Am J Clin Nutr 2006, 84:789–797.  
[6] Kamel EG, McNeill G, Van Wijk MC: Usefulness of anthropometry and DXA in predicting intra-abdominal fat in obese men and women. Obes Res 2000, 8:36–42.  

APPROFONDIMENTI
1. Kamel EG, McNeill G, Van Wijk MC: Usefulness of anthropometry and DXA in predicting intra-abdominal fat in obese men and women. Obes Res 2000, 8:36–42.
2. Jahn LA, Barrett EJ, Genco ML, Wei L, Spraggin TA, Fryburg DA: Tissue composition affects measures of postabsorptive human skeletal muscle metabolism: comparison across genders. J Clin  Endocrinol Metab 1999, 84:1007–1010.
Glickman SG, Marn CS, Supiano MA, Dengel DR: Validity and reliability of dual-energy X-ray absorptiometry for the assessment of abdominal adiposity. J Appl Physiol 97:509–514.
Paddon-Jones D, Westman E, Mattes RD, Wolfe RR, Astrup A, Westerterp-Plantenga M: Protein, weight management, and satiety. Am J Clin Nutr 2008,  87(suppl):1558S–1561S.
Bray GA, Smith SR, de Jonge L, Xie H, Rood J, Martin CK, Most M, Brock C, Mancuso S, Redman LM: Effect of dietary protein content on weight gain, energy expenditure, and body composition during overeating: A randomized  controlled trial. JAMA2012, 307:47–55.
Rasmussen BB, Wolfe RR: Regulation of fatty acid oxidation in skeletal muscle. Annu Rev Nutr 1999, 19:463–484.